giovedì 22 ottobre 2015

Ci sentiamo presi in giro

di Luigi Manconi e Cecilia Guerra


Bastava dirlo. Bastava dirlo e si sarebbe risparmiata la mobilitazione, drammaticamente rivelatasi vana, di tante brave persone e di tanti uomini e donne di buona volontà. E si sarebbero risparmiate le petizioni, le interrogazioni, le interlocuzioni con autorità grandi e piccole. Bastava saperlo, che Herique Pizzolato rappresentava la merce di scambio per ottenere l'estradizione in Italia di Pasquale Scotti, già esponente della Nuova camorra organizzata di Raffaele Cutolo. E, infatti, il 21 ottobre, il Supremo tribunale federale brasiliano si è pronunciato a favore dell'estradizione in Italia di Scotti, un latitante condannato a diversi ergastoli per omicidio, estorsione e vari altri reati associativi: e a partire dal giorno successivo (oggi, 22 ottobre), Henrique Pizzolato, detenuto in Italia dove sconta una pena per reati finanziari, può essere inviato in Brasile. Potremmo definirlo "uno scambio ineguale" e siamo costretti a ribadire che la sorte dell'italiano Pizzolato nel circuito penitenziario brasiliano, uno dei peggiori al mondo, è sottoposta a gravissimi rischi. Bastava saperlo, che questo era l'esito già da tempo scritto e ci saremmo messi l'animo in pace. Senza dare immeritato credito alle parole provenienti da alte autorità italiane sulle "incrollabili garanzie a tutela di Pizzolato e dei suoi diritti" e sul fatto che si sarebbe deciso "senza alcuna fretta". Lo si è visto.

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