giovedì 8 ottobre 2015

Balletti



Con un telefax “urgentissimo” firmato dal Direttore generale della giustizia penale Raffaele Piccirillo, arrivato in mano alla stampa Brasiliana prima che ai diretti interessati, il Ministero della Giustizia ha reso operativo il procedimento di estradizione di Henrique Pizzolato. A partire da ieri, mercoledì 7 ottobre, Pizzolato potrà essere consegnato alle autorità brasiliane.
Nel frattempo, dopo i balletti convulsi di ieri, indegni di un paese civile, che davano imminente la partenza di Henrique, poi sospesa (non si sa ancora bene né da chi, né perché), l’eurodeputata Cécile Kyenge ha diretto un’interrogazione all’Alto rappresentante dell’Unione Europea per gli affari esteri e la politica di sicurezza Federica Mogherini.
L'europarlamentare Kyenge ha chiesto infatti di conoscere quali iniziative intende sollecitare l'Unione Europea "per evitare che i cittadini europei attualmente detenuti nelle prigioni europee possano essere estradati in Brasile in violazione dell‘art. 3 della Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali”.
L’estradizione, secondo la Kyenge, è stata ottenuta "sul presupposto che il signor Pizzolato venga tradotto presso una sezione speciale e protetta dell’amministrazione penitenziaria, denominata "Ala dei vulnerabili", nel carcere di Papuda, in Brasile, dove il detenuto non dovrebbe essere sottoposto a trattamenti inumani".
Secondo l'europarlamentare, però, "risulta che tale struttura carceraria non sia attualmente in funzione e che la sua stessa legittimità sia ancora sottoposta al vaglio del sistema giudiziario brasiliano".
Dello stesso parere la senatrice modenese Maria Cecilia Guerra, una delle più attive a difesa dei diritti di Pizzolato, che insieme al collega Luigi Manconi ha scritto una lettera al presidente della Repubblica Sergio Mattarella per unirsi all’appello già rivolto dall’associazione di volontariato “Carcere e Città” affinché venga disposto un rinvio del provvedimento. 
Se la sospensione dell’estradizione sia arrivata dall’Europa o dal Quirinale quali sono le motivazioni di chi ha stabilito il rinvio non è dato sapere.

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